Anchiloglossia
Con il termine di “anchiloglossia” si intende la presenza di un frenulo sottolinguale corto.
Il frenulo sottolinguale è un mezzo di ancoraggio della lingua, per tale ragione la sua brevità determina una riduzione della mobilità della stessa.
La diagnosi di anchiloglossia è clinica e spesso viene posta durante i primi giorni di vita o durante le prime visite eseguite dal pediatra di libera scelta. Clinicamente il frenulo linguale corto determina l’impossibilità di protendere la lingua al di là della rima buccale e la presenza del cosiddetto “segno della lingua a cuore”, ovvero la punta della lingua che, nell’atto della fuoriuscita, assume la forma di un cuore proprio per la presenza di un frenulo troppo breve.
I pazienti affetti da anchiloglossia possono avere delle difficoltà nella produzione di alcuni suoni. Raramente, invece, si manifestano difficoltà nella suzione, per tale ragione la correzione può essere procrastinata fino all’anno di vita. Un altro meccanismo che può essere alterato dal frenulo corto è quello della deglutizione dei cibi solidi. La lingua, infatti, con la sua azione di “catapulta” aiuta a spingere indietro, verso l’oro-faringe, il bolo preparato in bocca. Questa azione è limitata o abolita da un frenulo linguale corto.
Il trattamento è prettamente chirurgico e consiste nella sezione, per mezzo di elettrobisturi, del frenulo, così da ottenere una migliore mobilità della lingua.
Il decorso post-operatorio è solitamente indolore, senza necessità di cure post-operatorie particolari ad eccezione di un’alimentazione a base di cibi tiepidi, da seguire per le prime 48 ore.
Vincenzo Bagnara
Roberta Patti